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1°Edizione Film Festival sul paesaggio 2010

Sez. Volti

  • Encourage di Eleonora Campanella (Roma)
  • Salim di Tommaso Landucci (Lucca)
  • “Timisoara. I giorni della rivoluzione” di Davide Sighele e Francesco Martino (Rovereto)

Sez. Paesaggio

  • Be water, my friend di Martino Antonio (Bologna)
  • Gli Ultimi margari di Tino dell’erba (Torino)
  • Piemonte Simphony di Maurizio Bonino

Sez Volti

Scrutando i volti come paesaggi dell’anima, la giuria ha fissato quelli di Salim, Fatouma, loan Savu coi loro interlocutori silenziosi per leggervi, oltre i tratti coinvolgenti dell’accoglienza problematica e del vissuto individuale e sociale, i segni
universali d’umanità provata che non demorde e prova a calcare nuovi sentieri pere ritrovare l’originaria identità del cuore, dell’eterno, della storia.
Cosi, nell’ordine, i classificati a giudizio di chi, chiamato al dialogo valutativo, ha penetrato lo schermo, osservando dietro il muro gli esterni e interni del paesaggio Siculo, risucchiandosi addosso alle colonne dell’edificio sacro, sedendo al tavolo di faccia di eloquente sguardo proteso all’orizzonte:
1° premio: Encourage di Eleonora Campanella
2º premio Salim di Tommaso Landucci
3º premio Timisoara. I giorni della rivoluzione di Davide Sighele e Francesco Martino
Stando rigorosamente nei tempi, gli autori suscitano emozioni e lanciano messaggi catturando in vario modo e misura l’attenzione di chi non soffre a lasciare il bar, a smorzare la luce, a tacere per ascoltare la voce del silenzio.
Eleonora Campanella: sorprende con la poesia dei volti, malinconici, affranti ma composti; con la tenerezza del sublime rapporto madre-figlio che culmina in due nenie dolcissime, autentiche, con l’ineffabilità dell’amicizia, quella vera, che mette in pausa l’ordinario delle cose, degli affetti. I due intermezzi mediali discorsivi (Tg, telefonata) scandiscono e frazionano l’unità dell’insieme. Il sorriso finale luminoso rischiara il giorno della nuova vita garantendo la possibilità
imperativa del messaggio (significativamente espresso con voce insolita “encourage”).

Tommaso Landucci: ambienta in luogo sacro, di parte, la vicenda di una particolare conversione: la coscienza divisa
del ladro adolescente d’altra cultura si ricompone a sorpresa nella spontaneità del gioco con le cose di Dio, irriverente e
blasfemo per gli addetti, laboratorio per i semplici, i piccoli, quelli che riconoscono senza problemi la Sua paternità senza
confini, qui esaltata dalla parallela orazione del cristiano e del musulmano. Pregevoli i chiaroscuri, le drammatiche
sonorità della notte che evolvono col far del giorno e finalmente si apre la porta della chiesa

Davide Sighele e Francesco Martino: prospettano la ricostruzione d’esperienza di un particolare momento storico,
quello della rivoluzione rumena del 1989, proiettata e proposta a distanza dalla sobria ottimistica maestà dello sguardo
del protagonista contesa dalla minuziosa concorrente esposizione verbale Consigliabili sottotitoli in esclusiva
espressione neolatina.

Sez Paesaggio

La giuria conferisce
1º premio a Be water, my friend per la particolare sensibilità con cui ha trattato il paesaggio e le conseguenze
umanitarie del suo cambiamento. Un linguaggio fluido e ben costruito alterna volti umani a quelli ambientali, nei quali è
possibile scorgere le ferite. Con una lucida ironia il regista ha saputo cogliere la centralità del messaggio per cui il
paesaggio è un bene da preservare.

2 premio a Gli ultimi margari per l’intuizione del tema e le dinamiche della storia che racconta il documentario., Il forterealismo attraverso cui si esprime l’autore cancella ogni traccia di spettacolarità e lascia parlare solo i gesti cheracchiudono un passato millenario.
La giuria ha deciso di conferire una menzione speciale a Piemonte Symphony perché è risultato essere un prodotto intessuto di una sottile poesia e una ricca e godibile costruzione visiva. Le immagini si fondono alla musica facendo