
La Fondazione “G.A. Borgese” scelta per la costituzione del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Gaetano Salvemini.
La Fondazione “G.A. Borgese” scelta per far parte del Comitato promotore per la costituzione del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Gaetano Salvemini.
Un’importante riconoscimento per il lavoro svolto in questi due decenni per diffondere, nel segno di un discorso culturale di ampio respiro, sempre più l’opera e il pensiero di G.A. Borgese.
L’Istituto di Studi storici Gaetano Salvemini di Torino ha invitato la Fondazione “G.A. Borgese” a prendere parte alla costituzione del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Gaetano Salvemini.
Già il solo riceverne l’invito a far parte di un Comitato con altre ben più blasonate e affermate Istituzioni culturali, è segno come il meticoloso e inarrestabile lavoro svolto in questi anni, siano riusciti ad andare oltre i confini ricevendo il giusto apprezzamento e riconoscimento da parte di tanti studiosi di Borgese.
Un orgoglio per la Fondazione “GA Borgese” e un onore far parte che sprona maggiormente a intensificare ancor di più il lavoro di diffusione culturale ad ampio raggio fin qui portato avanti.
Anche dalle piccole comunità e dai territori per così dire marginali, può (e deve) svolgersi un discorso culturale di qualità che riesce a dialogare e imporsi oltre gli stretti, originari ambiti territoriali.
La Fondazione “G.A. Borgese” porterà il proprio contributo nel nome del suo Autore, Borgese, che proprio con Gaetano Salvemini intrattenne un proficuo quanto stretto rapporto di vicinanza culturale e di militanza in terra americana, a partire dall’Indirizzo di simpatia a Gaetano Salvemini pubblicato dal «Corriere della Sera» il 27 giugno 1925 che Borgese firma insieme ad altre 162 personalità (tra gli innumerevoli firmatari, molti provenienti dal mondo universitario e della cultura, i nomi di molti esponenti del mondo politico antifascista: Giovanni Amendola, Mario Berlinguer, Piero Gobetti, Emilio Lussu, Pietro Nenni, Ferruccio Parri, Giuseppe Saragat, Filippo Turati), stilato dopo l’arresto del professore avvenuto l’8 giugno 1925 per aver pubblicato, sul foglio clandestino «Non Mollare», l’articolo Mussolini il mandante a proposito del delitto Matteotti.